Coltivazione Guyot

La vite può essere coltivata secondo schemi di potatura e geometrie dei filari diversi, scelti per garantire la miglior resa produttiva e qualità dell’uva in base alle condizioni climatiche e del terreno.

Una delle più diffuse e antiche è la coltivazione a Guyot, o metodo “alla latina” che risale all’Impero Romano, ma che deve il suo nome a un agronomo che mise a punto il sistema nel XIX secolo. Dal momento che la vite fruttifica esclusivamente sui tralci recenti, cresciuti nella stagione corrente a partire da gemme dell’anno precedente, le piante esigono potature attente e precise. Dopo la vendemmia si attende la completa caduta delle foglie e a metà inverno si procede con la potatura per eliminare tutta la vegetazione ad eccezione di un tralcio vecchio di un anno e una piccola porzione di tralcio portante due o tre gemme. Il Guyot si presta per i vitigni altamente produttivi e per i terreni particolarmente aridi e assolati, poiché permette alla vite di sfruttare al massimo le risorse limitate a disposizione. La pianta viene mantenuta a dimensioni ridotte, comprese tra i 40 ei 100 centimetri.

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